Il piede piatto è una conformazione del piede con forte riduzione o appiattimento della volta plantare (la parte interna del piede che normalmente non tocca il terreno quando siamo in posizione eretta) e dalla valgo-pronazione del calcagno.
Alla nascita la presenza di un piattismo del piede è fisiologica; infatti una base di appoggio più larga facilita la deambulazione.
Verso gli 8-10 anni il piede cambia forma e appoggio assumendo progressivamente l’aspetto di un piede adulto.
E’ bene effettuare una valutazione ortopedica del piede attorno ai 5 anni.
Il bambino con piede piatto raramente lamenta disturbi. A volte può riferire affaticamento, crampi e talora zoppia.
Talora puo’ essere presente dolore attorno al malleolo mediale a causa di una ipersollecitazione del tendine tibiale posteriore e a volte al piattismo può associarsi una deviazione in valgismo dell’alluce.
Dopo una visita ortopedica e l’osservazione del piede con l’ausilio di un podoscopio è necessario eseguire una radiografia dei piedi in carico al fine di valutare la gravità della patologia.
L’eventuale parallela presenza di rigidità ai movimenti di eversione-inversione del piede potrebbe essere causata dalla presenza di sinostosi (ponti ossei tra articolazioni) che riducono e rendono doloroso il movimento; tale sospetto clinico rende necessaria una TAC mirata.
La diagnosi di piede piatto patologico deve essere posta non oltre i 10 anni per poter programmare un intervento chirurgico di “calcaneo-stop” attuabile nelle fasi di crescita del bambino.
Cos’è l’intervento di “calcaneo-stop” e qual è il suo razionale?
E’ una procedura chirurgica che attua in modo semplice un’artrorisi della sottoastragalica ossia una limitazione dell’escursione articolare dell’articolazione sottoastragalica del piede, ossia l’articolazione compresa tra astragalo e calcagno, nei casi patologici in cui questa escursione articolare sia eccessiva.
Esistono attualmente 2 tipologie di intervento che hanno lo scopo di determinare attraverso stimoli propriocettivi una corretta impostazione dell’appoggio del piede correggendo progressivamente la deformità.
- Calcaneo-stop ossia il posizionamento di una vite nel calcagno attraverso una piccola incisione di 2 cm al davanti del malleolo laterale. Dopo qualche anno solitamente la vite viene rimossa.
- Endortesi ossia una protesi metallica in titanio a forma di vite che viene inserita all’interno del seno del tarso ossia tra calcagno e astragalo. Anche con questa tecnica è talora richiesta la rimozione della vite.
Nei rari casi in cui la vite risulti fastidiosa durante l’attività fisica, può essere rimossa anticipatamente senza peraltro avere una regressione della correzione ottenuta.
Come già descritto questi interventi sfruttano la possibilità di correzione plastica del piede a seguito di stimoli propriocettivi e quindi devono essere eseguiti se possibile entro i 13 anni.
Non eseguo l’intervento bilateralmente ma il secondo piede viene operato dopo circa 6 mesi dal primo.
La procedura chirurgica è in day-hospital e alla dimissione eseguo una medicazione con bendaggio elastico; al paziente viene chiesto di deambulare con appoggio sfiorante per circa 7 giorni con ausilio di 2 stampelle.
Dopo circa 3 giorni il bambino può ritornare a scuola.