TERAPIA
La scelta del trattamento deve essere personalizzata in base alla storia clinica, al riscontro radiologico e all’evoluzione nel tempo. Spesso i depositi di calcio regrediscono e tendono a scomparire nel tempo ma nel 38% dei casi ciò non avviene. In particolare, le calcificazioni mediali e anteriori hanno meno tendenza al riassorbimento. La persistenza della calcificazione porta inevitabilmente all’indebolimento e alla destrutturazione del tendine colpito fino a determinarne la rottura.
Terapia infiltrativa + FKT
Un trattamento di 2-3 infiltrazioni con cortisonico + FANS (antiinfiammatorio) risulta utile per ridurre il dolore intenso. Talora il trattamento infiltrativo seguito da un percorso fisioterapico porta alla risoluzione dei sintomi.
Onde d’urto
Il trattamento con onde d’urto talvolta può portare a un riduzione del dolore e a un miglioramento della funzione. Non è standardizzato quale sia il numero corretto di sedute, il dosaggio ottimale di energia e l’intervallo dei trattamenti. Tale trattamento è preferibile per le calcificazioni unifocali, meglio se sul sovraspinato e sottoscapolare in quanto facilmente raggiungibili.
Lavaggio ecoguidato
Questa procedura porta allo svuotamento del deposito attraverso una sua perforazione con ago da spinale; può essere condotta in ambulatorio o in sala operatoria. È un trattamento indicato nelle spalle dolorose con calcificazioni in fase di riassorbimento per ridurre la pressione intratendinea.
Artroscopia di spalla
È indicata nei pazienti con dolore persistente che interferisce con le attivita’ quotidiane, con il tono dell’umore e nei pazienti che non hanno avuto alcun beneficio dal trattamento fisioterapico.
È particolarmente utile nelle calcificazioni di consistenza dura che provocano impingement (sfregamento) con l’acromion durante il movimento.
Durante l’intervento chirurgico lo scopo e’ quello di individuare la calcificazione e svuotarla e/o asportarla.
Se dopo l’asportazione della calcificazione si dovesse osservare (come spesso accade) una zona di rottura o di critico assottigliamento del tendine coinvolto, si procede alla sutura della stesso a mezzo di una vite in titanio e suture non riassorbibili.
Il decorso post-operatorio è variabile: nel caso in cui si ottenga lo svuotamento senza sutura del tendine, la dimissione sara’ il giorno successivo e non e’ richiesto l’uso di un tutore di spalla ma solo un reggibraccio per 4-5 gg. In questo caso la fisioterapia sara’ iniziata da subito con mobilizzazione attiva e passiva e dopo 10 giorni esercizi in acqua.
Nel caso in cui si debba procedere alla sutura di cuffia, la dimissione avverra’ sempre il giorno successivo ma verra’ posizionato un tutore di spalla per 21 giorni.
La fisioterapia comincerà quindi successivamente a questo periodo e prevede un ciclo di circa 20 sedute di mobilizzazione attiva e passiva.