INCIDENZA
La fascia di età più colpita è quella tra i 30 e i 50 anni e per quanto riguarda i giocatori di tennis compare più frequentemente tra i dilettanti che non tra i professionisti anche se giocano per svariate ore al giorno.
Questo è dovuto a:
- Scorretto movimento tecnico del dilettante
- Uso di racchette con caratteristiche strutturali inadeguate
- Errata dimensione del manico della racchetta
- Errata tensione delle corde
Tale patologia può interessare anche soggetti che non praticano sport o lavori pesanti (es. decoratori, dattilografe, operatori di computer, orologiai) ma che richiedono l’uso continuo e ripetuto dei muscoli estensori del polso e della mano effettuando movimenti continui di prono-supinazione.
DIAGNOSI
L’epicondilite è caratterizzata da dolore al gomito che spesso si irradia ai muscoli dell’avambraccio e che aumenta classicamente durante l’estensione del polso o della mano o ad esempio durante una vigorosa stretta di mano o il sollevamento di un peso.
Lo specialista è in grado con una semplice visita di porre diagnosi.
Esistono infatti dei test specifici che, provocando la comparsa di dolore, consentono di fare diagnosi:
Test della mano: si chiede al paziente di estendere la mano contro resistenza.
Test del 3° dito: si chiede al paziente di estendere il 3° dito contro resistenza.
Digitopressione al gomito: si esegue una pressione sull’ inserzione degli epicondiloidei.
Utili nella diagnosi possono essere la Radiografia e l’Ecografia.
Ecografia: specie nelle fasi avanzate può dimostrare la presenza di aree focali ipoecogene nel contesto tendineo con perdita della normale struttura fibrillare e talora presenza di fini calcificazioni all’interno dei tendini ispessiti.
Radiografia: nei casi più avanzati può rilevare la presenza di calcificazioni all’interno dei tendini.