Il quadro anatomo-patologico è caratterizzato all’inizio da ipertrofia con formazione di noduli fibrosi nel contesto dell’aponeurosi palmare e quindi una successiva sclerosi retraente dell’aponeurosi stessa con formazione di cordoni fibrosi.
I cordoni fibrosi retraendosi esercitano trazione a livello della loro inserzione alla base della falange distale provocando così una flessione irriducibile delle dita.
La cute sovrastante tende ad aderire all’aponeurosi sottostante ombelicandosi.
La malattia è subdola nel suo divenire in quanto non provoca quasi mai dolore; evolve di solito lentamente nel giro di alcuni anni.
A seconda della gravità del quadro clinico siamo soliti distinguerla in 4 stadi:
- Stadio 1: Presenza del nodulo senza flessione delle dita.
- Stadio 2: Flessione delle dita < 45°.
- Stadio 3: Flessione delle dita < 90°.
- Stadio 4: Flessione delle dita > 90°.
Il solo trattamento possibile è quello chirurgico che non deve essere eseguito troppo precocemente (stadio 1) e nemmeno troppo tardivamente (stadio 4) quando le eccessive aderenze e le forti retrazioni cicatriziali non renderebbero possibile una completa ripresa funzionale.
L’intervento viene eseguito in anestesia loco-regionale (del solo braccio) o in anestesia totale e avviene con il ricovero di 1 giorno.
Dopo l’intervento chirurgico la mano andrà posta in un reggibraccio per circa 2 giorni e andranno assunti farmaci antiinfiammatori per 3 giorni. Successivamente inizieranno graduali esercizi fisiochinesiterapici di flesso-estensione delle dita. Dopo 15 giorni verranno rimossi i punti di sutura e dopo circa 1 mese verrà eseguita visita di controllo finale.