La protesi simultanea bilaterale d’anca è una procedura chirurgica non routinaria indicata solamente in pazienti selezionati e motivati.
Tale procedura è resa possibile grazie alle tecniche mini-invasive e a specifici protocolli anestesiologici e riabilitativi, rivolgendosi a professionisti dedicati alla chirurgia protesica.
L’indicazione deve essere ben spiegata al paziente e da esso condivisa, ma soprattutto valutata in base a:
- Patologia di base
- Presenza o meno di comorbidità
- Conformazione del paziente
- Aspettative del paziente
Nel paziente affetto da coxoartrosi bilaterale l’intervento in un solo tempo chirurgico permette di ottenere numerosi vantaggi ossia una sola anestesia, una sola riabilitazione e un solo stacco dalla propria attività lavorativa.
Molto importante è l’esperienza del chirurgo che permette di contenere il tempo chirurgico; in questa procedura si preferisce solitamente un’anestesia generale per controllare al meglio la pressione sanguigna e l’equilibrio emodinamico del paziente al fine di contenere le perdite ematiche.
Fondamentale, durante la visita ambulatoriale del paziente, è avvisare che l’intervento può essere convertito in monolaterale se emergessero problematiche intraoperatorie di qualsivoglia natura (anestesiologiche, cardiologiche, legate all’intervento). E’ quindi obbligatorio iniziare con la protesizzazione dell’anca più dolorosa che quasi sempre corrisponde al lato più compromesso radiologicamente.