I SINTOMI più comuni sono la comparsa di dolore ingravescente all’anca o alla coscia durante il carico o i movimenti rotazionali.
In caso di infezione possono associarsi sintomi quali sensazione di calore, rossore cutaneo o tumefazione localizzata.
La DIAGNOSI è posta con i seguenti esami:
- Esame RX bacino A-P
- TAC dell’anca con ricostruzioni 3D per valutare qualità e quantità dell’osso residuo o per la valutazione tridimensionale in caso di frattura sovrapposta
- RMN bacino per valutare l’eventuale presenza di versamento articolare
- Scintigrafia con TC99m in caso di sospetta mobilizzazione asettica
- Scintigrafia con leucociti marcati in caso di sospetta infezione ad andamento subacuto
- Esami di laboratorio (Emocromo – Ves – Pcr – Esterasi) in caso di sospetta infezione
Dopo aver identificato il problema che sta causando dolore e limitazione funzionale al paziente è molto importante un’ ACCURATA PROGRAMMAZIONE PREOPERATORIA ossia una strategia chirurgica che preveda la possibilità di diverse opzioni chirurgiche e diverse tipologie protesiche disponibili essendo, a volte, non completamente prevedibile preoperatoriamente la reale entità del danno tessutale-osseo e la qualità ossea.
La RIABILITAZIONE non è sempre standardizzabile e dipende dalla tenuta e stabilità primaria dell’impianto ottenuto intraoperatoriamente. Di regola è simile a quella di un primo impianto anche se spesso viene consigliata una maggiore prudenza e quindi i tempi di recupero sono quasi sempre più lunghi rispetto a quelli di un primo impianto.